Stalking: potrebbe essere questo il presunto reato

commesso sulla Sita che riportava i ragazzi dalla scuola.  Rissa, ingiurie, interruzione di servizio pubblico, sarebbero ipotesi in sub ordine. Basterebbe allontanare l’omertà  e denunciare come certi fatti avvenissero ogni giorno, sempre a danno dei più deboli, come  si sussurra in via riservata. E’ ora di farla finita ed affidarsi alle Forze dell’Ordine per debellare una piaga che dura da molti anni che è quella di approfittarsi del più debole, per sfogare le proprie frustazioni. Prima non esisteva questo reato che è così descritto: “Stalking deriva dall’inglese “to stalk”, ed etimologicamente è un termine proprio della caccia, in quanto significa “appostarsi”, “avvicinarsi alla preda di nascosto”. Il comportamento tipico del molestatore assillante o stalker, è, infatti, quello di seguire la propria vittima durante tutti i suoi movimenti.
Quest’ultima, a causa della sistematicità di tali azioni, deliberatamente volte ad avvicinarla o a convincerla intorno a qualcosa, oppure, nei casi peggiori, a spaventarla e punirla, percepirà tali atti con fastidio e paura, risultando da essi profondamente turbata sia a livello psicologico che nel modo di rapportarsi con il mondo esterno. Questo accade perché, la persistenza e la frequenza delle azioni persecutorie, generano, in chi le subisce, insicurezza “
 . Il nostro Comitato è a disposizione per tutelare le possibili vittime e le loro famiglie.

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